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EXPRESS
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La storia della Moka: come nasce la Moka Express della fabbrica Bialetti che poi diventa il simbolo d’Italia
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SECONDO LA LEGGENDA BIALETTI HA L’IDEA DI CREARE UNA MACCHINA DA CAFFE’ LEGGERA ED ECONOMICA OSSERVANDO LA LAVATRICE
EXPRESS
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The history of the Moka: how   the Moka Express was born from the Bialetti factory which then became the symbol of Italy
O
ACCORDING TO THE LEGENDA BIALETTI HAS THE IDEA OF  CREATING A LIGHTWEIGHT AND   ECONOMICAL COFFEE MACHINE OBSERVING THE WASHING MACHINE
А
Alfonso Bialetti e la sua famiglia all'inizio degli anni 30. A destra c'è Renato, il figlio maggiore, che più tardi gestirà l'azienda famigliare
1919
Dopo la fine della Prima guerra mondiale Alfonso Bialetti torna dalla Francia a casa sua, per l’esattezza a Crusinallo. Dopo di aver lavorato 10 anni nell’industria di alluminio francese fonda in Italia l’omonima azienda Alfonso Bialetti & C che produce oggetti vari di alluminio per la casa
1919
Dopo la fine della Prima guerra mondiale Alfonso Bialetti torna dalla Francia a casa sua, per l’esattezza a Crusinallo. Dopo di aver lavorato 10 anni nell’industria di alluminio francese fonda in Italia
l’omonima azienda Alfonso Bialetti & C che produce oggetti vari di alluminio per la casa.
Alfonso Bialetti e la sua famiglia all'inizio degli anni 30. A destra c'è Renato, il figlio maggiore, che più tardi gestirà l'azienda famigliare
Il pentolone di metallo per lavare la biancheria
Accanto alla sua officina le donne lavano la biancheria usando la «lisciveuse», ovvero un pentolone dotato di un tubo cavo situato al centro. Quando l’acqua bolle sale assieme alla liscivia lungo il tubo per poi ridiscendere sul bucato in modo uniforme. Bialetti decide di applicare lo stesso procedimento al caffè
Il pentolone di metallo per lavare la biancheria
Accanto alla sua officina le donne lavano la biancheria usando la “lisciveuse”, ovvero un pentolone dotato di un tubo cavo situato al centro. Quando l’acqua bolle sale assieme alla liscivia lungo il tubo
per poi ridiscendere sul bucato in modo uniforme. Bialetti decide di applicare lo stesso procedimento al caffè.
L’INVENZIONE DI BIALETTI E’ PIU’ COMPATTA E SEMPLICE. USA LA LEGA DI ALLUMINIO MOLTO ECONOMICO
Questo permette di sostituire la macchina da caffè ingombrante e complicata usata al bar con una caffettiera casalinga economica. Il caffè diventa accessibile per la maggior parte delle famiglie italiane
1933
Il progenitore di tutte le caffettiere Moka. Il prototipo originale. I primi oggetti erano fatti di alluminio con le maniglie in bachilite
La caffettiera a base ottagonale è prodotta e brevettata nel 1933 da Alfonso Bialetti assieme all’inventore italiano Luigi de Ponti. Fino ad ora è costituita da tre parti principali: la caldaia dove si mette l’acqua, il filtro dove viene messo il caffè macinato e la parte superiore dove sale la bevanda quando è pronta
 
Allo stesso tempo anche le grandi aziende produttrici di macchine da caffè come la Pavia, la Cremonesi e la Gaggia sperimentano con l’uso dell’acqua calda sotto la pressione del vapore. Ma si fissano sullemacchine grosse e costose fatte di ottone, rame e acciaio
L’INVENZIONE DI BIALETTI E’ PIU’ COMPATTA E SEMPLICE. USA LA LEGA DI ALLUMINIO MOLTO  ECONOMICO
Questo permette di sostituire la macchina da caffè ingombrante e complicata usata al bar con una caffettiera casalinga economica. Il caffè diventa accessibile per la maggior parte delle famiglie italiane.
1933
Il progenitore di tutte le caffettiere Moka. Il prototipo originale. I primi oggetti erano fatti di alluminio con le maniglie in bachilite
La caffettiera a base ottagonale è prodotta e brevettata nel 1933 da Alfonso Bialetti assieme all’inventore italiano Luigi de Ponti. Fino ad ora è costituita da tre parti principali: la caldaia dove si mette
l’acqua, il filtro dove viene messo il caffè macinato e la parte superiore dove sale la bevanda quando è pronta.
Allo stesso tempo anche le grandi aziende produttrici di macchine da caffè come la Pavia, la Cremonesi e la Gaggia sperimentano con l’uso dell’acqua calda sotto la pressione del vapore. Ma si fissano sullemacchine grosse e costose fatte di ottone, rame e acciaio.
 
L’ALLUMINIO E IL CAFFE’ SONO 2 SIMBOLI DELL’EPOCA PER GLI ITALIANI NEGLI ANNI ’30. ALFONSO BIALETTI RIESCE A UNIRLI NELLA SUA INVENZIONE
Allo stesso tempo aumenta il consumo del caffè. A metà degli anni ’30 l’Italia invade l’Etiopia, il grande produttore dei chicchi di caffè. Il Brasile nonostante le sanzioni economiche della Società delle Nazioni seguite dopo l’invasione continua a fornire l’Italia del suo caffè
Il successo dell’invenzione dipende non solo dalla velocità di preparare la bevanda e dalle sue qualità soporifere ma anche dal significato che ottiene l’alluminio in Italia negli anni ’30.

Per motivi commerciali e ideologici Benito Mussolini impone l’embargo d’importazione sull’acciaio inossidabile. L’Italia possiede i ricchi giacimenti di bauxite proclamato il metallo nazionale
Allo stesso tempo aumenta il consumo del caffè. A metà degli anni ’30 l’Italia invade l’Etiopia, il grande produttore dei chicchi di caffè. Il Brasile nonostante le sanzioni economiche della Società delle
Nazioni seguite dopo l’invasione continua a fornire l’Italia del suo caffè.
Per motivi commerciali e ideologici Benito Mussolini impone l’embargo
d’importazione sull’acciaio inossidabile. L’Italia possiede i ricchi giacimenti di bauxite proclamato il metallo nazionale.
Il successo dell’invenzione dipende non solo dalla velocità di preparare la bevanda e dalle sue qualità soporifere ma anche dal significato che ottiene l’alluminio in Italia negli anni ’30.
L’ALLUMINIO E IL CAFFE’ SONO 2 SIMBOLI DELL’EPOCA PER GLI ITALIANI
NEGLI ANNI ’30. ALFONSO BIALETTI RIESCE A UNIRLI NELLA SUA INVENZIONE.
Lo slogan della prima campagna pubblicitaria dice: «In casa un espresso come al bar!»

Tale posizionamento è determinato dalla situazione economica difficile quando molti italiani non si possono permettere di andare spesso al bar a prendere un caffè
IL CAFFE’
COME QUELLO DEL BAR!
Tale posizionamento è determinato dalla situazione economica difficile quando molti italiani non si possono permettere di andare spesso al bar a prendere un caffè.
IL CAFFE’
COME QUELLO DEL BAR!
Lo slogan della prima campagna pubblicitaria dice: «In casa un
espresso come al bar».
SCOPPIA
QUANDO
LA GUERRA
BIALETTI
E’ COSTRETTO
LA SUA
FABBRICA
НО НАЧАЛАСЬ ВОЙНА.
И БИАЛЕТТИ
БЫЛ ВЫНУЖДЕН ЗАКРЫТЬ
СВОЮ ФАБРИКУ
A CHIUDERE
SCOPPIA
QUANDO
LA GUERRA
BIALETTI
E’ COSTRETTO
A CHIUDERE
LA SUA
FABBRICA
НО НАЧАЛАСЬ ВОЙНА.
И БИАЛЕТТИ
БЫЛ ВЫНУЖДЕН ЗАКРЫТЬ
СВОЮ ФАБРИКУ
NEL 1946 IL FIGLIO RENATO TORNA DA UN CAMPO DI PRIGIONIA IN GERMANIA E RIMETTE IN FUNZIONE I MACCHINARI
NEL 1946 IL FIGLIO RENATO TORNA DA UN CAMPO DI PRIGIONIA IN GERMANIA E RIMETTE IN FUNZIONE I MACCHINARI
Il modello nuovo della Мока Express diventata il campione di riferimento. Il brevetto Nº 34833, 1950-1951
La scultura Moka Express fatta di alluminio. È la pubblicità dell'azienda Bialetti alla Fiera Commerciale di Milano nel 1954
Renato Bialetti inizia la produzione industriale delle caffettiere e lancia la vasta campagna pubblicitaria usando la pubblicità esterna, la radio, i giornali e le riviste
1950
La scultura Moka Express fatta di alluminio. È la pubblicità dell'azienda Bialetti alla Fiera Commerciale di Milano nel 1954
Renato Bialetti inizia la produzione industriale delle caffettiere e lancia la vasta campagna pubblicitaria usando la pubblicità esterna, la radio, i giornali e le riviste.
1950
Il modello nuovo della Мока Express diventata il campione di riferimento. Il brevetto Nº 34833, 1950-1951
Renato Bialetti, la metà degli anni 50
L'istruzione illustrata dell'uso della fabbrica Bialetti
1953
Per difendere la Moka Express da diverse contraffazioni nel 1953 Alfonso Bialetti decide di collocare sulla superficie «l’omino con i baffi» disegnato da Paul Campani. Nell’azienda corrono voci che l’immagine è nient’altro che il fantasma dello stesso Alfonso, ma le immagini dell’archivio dimostrano una certa somiglianza con suo figlio, Renato Bialetti
Per difendere la Moka Express da diverse contraffazioni nel 1953 Alfonso Bialetti decide di collocare sulla superficie «l’omino con i baffi» disegnato da Paul Campani. Nell’azienda corrono voci che l’immagine è nient’altro che il fantasma dello stesso Alfonso, ma le immagini dell’archivio dimostrano una certa somiglianza con suo figlio, Renato Bialetti
1953
Pubblicità Bialetti su giornali, riviste e TV
Pubblicità Bialetti su giornali, riviste e TV
In auge del suo sviluppo la Bialetti produce 18 mila caffettiere al giorno, ovvero 4 milioni all’anno. La Moka da 3 tazze costa all’epoca 1100 lire, quello che equivale a $16,5 secondo il cambio di oggi
In auge del suo sviluppo la Bialetti produce 18 mila caffettiere al giorno, ovvero 4 milioni all’anno. La Moka da 3 tazze costa all’epoca 1100 lire, quello che equivale a $16,5 secondo il cambio di oggi.
A partire dalla metà degli anni ’50 fino ad oggi sono state vendute più di 300 milioni di caffettiere Bialetti
A partire dalla metà degli anni ’50 fino ad oggi sono state vendute più di 300 milioni di caffettiere Bialetti.
MA OGNI STORIA HA IL SUO INIZIO E LA FINE
1986
Renato Bialetti muore nel 2016, ma nel 1986 l’azienda viene ceduta alla Faema e nel 1993 l’azienda subisce un nuovo cambio di proprietà e viene ceduta alla Rondine Italia, l’azienda produttrice di strumenti per la cottura. Nel 1998 la Bialetti si fonde con la Rondine per dare vita ad un nuovo gruppo: la Bialetti Industrie
La Bialetti ha un debito che equivale a €68 milioni. L’azienda produttrice constata il declino della domanda da parte dei compratori
2018
OGNI STORIA HA IL SUO INIZIO E LA FINE
1986
Renato Bialetti muore nel 2016, ma nel 1986 l’azienda viene ceduta alla Faema e nel 1993 l’azienda subisce un nuovo cambio di proprietà e viene ceduta alla Rondine Italia, l’azienda produttrice di strumenti per la cottura. Nel 1998 la Bialetti si fonde con la Rondine per dare vita ad un nuovo gruppo: la Bialetti Industrie.
La Bialetti ha un debito che equivale a €68 milioni. L’azienda produttrice constata il declino della domanda da parte dei compratori.
2018